Le Tele dello Scalone
LE TELE DI TOBIA RAVÀ
Partendo dal lato sinistro per chi sosta all’ingresso dello scalone troviamo:
– DIVINA NATURA
cm 155 X 285, composto in 3 telai 155 x 95
Il luogo è il lago di Como, siamo a centro lago tra Bellano e Bellagio, il viale porta a villa Melzi d’Eril.
Il testo che lo compone è dedicato al filosofo olandese di origine sefardita Baruch Spinoza.
In cielo “ain –sof” = INFINITO = valore ghematrico 207,
come 207 è “ohr” LUCE,
“raz” SEGRETO,
“zer” CORONA,
“Adon Olam” SIGNORE DEL MONDO,
“bohar” LUCE BRILLANTE,
“gheder” RECINTO, tutti di valore 207.
Poi “Kavanàh” 81: DIREZIONE SPIRITUALE.
Sugli alberi tutti i valori ghematrici in corrispondenza lettera–numero e PARDES con Pardes la cui traduzione letterale è ”frutteto” da Pardes in ebraico ed in farsi (persiano antico) deriva la parola paradiso.
PaRDeS diventa anche un percorso linguistico che associa PSHAT al valore letterale REMESH al valore deduttivo Derash al valore induttivo e SOD a quello segreto.
Nel cielo sotto gli alberi le parole di valore ghematrico 86 ovvero “ELOHIM”: uno dei nomi di Dio,
86 come “Ha tevà”, NATURA, “Halleluyah” (esclamazione di lode) e “Kos”, BICCHIERE.
Nel lago 314, le parole che hanno per valore ghematrico (somma dei valori numerici di ogni singola lettera che compone la parola) questo numero:
314= SHADAI = onnipotente: viene messo come formula apotropaica sin dall’antichità all’apice delle culle dei neonati per protezione della zona circolare sottostante che appunto è la culla.
Raggio x raggio x pi-greco 3,14 = valore dell’area del cerchio.
314= METATRON ,secondo la mistica ebraica l’angelo più potente e più vicino a Dio
314= HAEMUNAH = Luce della fede
314= BEQIRBI = Nel mio mezzo (al centro, dentro di me)
314= CHUSH = senso, qualità, dote ma anche “far fretta”
314= SUACH = Meditare,ma anche pregare
314= COL NIDRE’ = Annullamento dei voti:
si tratta della preghiera che chiude l’anno passato e apre il rito di kippur nel giorno dell’espiazione annullando tutte le intenzioni non portate a termine,chiude i 360° dell’anno solare.
Se ne trae la già nota sintonia tra la mistica ebraica e il pensiero filosofico-matematico di Pitagora.
(Nel 1615 viene ristampato ad Hanau, nel Nord della Germania, un testo medievale di Gikatilia, allievo di Abulafia, dove tra le altre cose si spiegava attraverso la kabbalà e la ghematrià, l’equvalenza Dio e Natura.
Nel 1630, a pochi chilometri di distanza, in Olanda, viene stampato l’Etica di Spinoza, dove il principio Deus sive natura, la base del panteismo, viene considerato da ebrei e cristiani contemporanei un concetto eretico. E Spinoza riceve dalla Comunità Ebraica di Amsterdam il Kherem (la scomunica).
In realtà il concetto è perfettamente in sintonia con la tradizione mistica della cultura ebraica.)
– MEMORIA UNIVERSALE
L’opera vuole rappresentare i concetti positivi che sono il minimo comune denominatore di una possibile etica per l’umanità, un codice morale e comportamentale relativo ad un futuro di pace e alla riqualificazione dell’individuo in rapporto alla storia e al luogo in cui vive.
Esso si presenta come un vortice costituito di lettere ebraiche e numeri, sintesi tra un modello matematico e il momento cosmogenetico iniziale della Qabbalah luriana.
Il modello matematico è la sequenza di Fibonacci in cui ogni numero è la somma dei due numeri precedenti ed ogni numero diviso il precedente dà un valore sempre più vicino al numero 1,618 (sezione aurea).
Il zimzum è il momento biblico in cui secondo la mistica ebraica Dio si rapprende per ottenere uno spazio atto alla creazione del mondo che è altro da sé e parte di sé al contempo.
Il dipinto è lo sviluppo ghematrico, ossia ogni numero specifico della sequenza di Fibonacci fino al 987 (nel quarto superiore sinistro) è messo in evidenza accanto ad uno o più concetti che hanno come valore numerico delle lettere che lo compongono il valore stesso del numero.
In completamento a questa prima parte, il dipinto prende in considerazione anche i valori che non fanno parte della sequenza di Fibonacci dal 4 al 26 (valore del Tetragramma) e specularmene dal 27 al 45 (ghematrià di Adam, ossia ‘uomo’).
– SISTEMA ENTROPICO, Armonia universale
Il dipinto rappresenta il sistema solare come universo entropico, cioè come sviluppo di costruzione così complessa dal non poter afferrare la logica divina che sottende ma allo stesso momento rappresenta gli estremi concettuali per poter sciogliere la struttura in maniera paradossale attraverso procedimenti ghematrici strutturali, cioè attraverso il valore numerico delle parole ebraiche che compongono le immagini stesse, o attraverso elementi matematici, formule o misurazioni.
L’ENTROPIA è un disordine apparente, come per es. la pioggia che cade in un metro quadrato di terreno, in realtà esiste una logica di ordine superiore che pone le regole.
Per esempio il sole è composto dalla parola “sole” SEMES, 640
ma anche da OHR “luce”, 207,
e da BOHAR “brillante” 207
e da LEV, 32 “cuore” pulsante dell’universo.
Di ogni pianeta è riportata la distanza dal Sole in milioni di chilometri ed il tempo dell’orbita. Ogni pianeta è costituito dai concetti che lo determinano e dalla somma dei valori numerici, così ogni costellazione.
L’anello di gas intorno a Giove è composto dalle 22 lettere dall’alfabeto ebraico e dai rispettivi valori ghematrici. La diagonale dell’immagine è composta dai valori dei numeri triangoli ed il cielo è costituto dalle equazioni ghematriche tra i valori dei concetti e la pertinente radice quadrata.
Per esempio ATID = “futuro” 484 è eguale al valore dei “sogni” HALOMOT 484.
La radice quadrata di 484 è 22. Le lettere dell’alfabeto ebraico sono 22, la ghematrià di Yehad “insieme” e di ZIVUG =”unione sessuale”; è facile capire come i nostri sogni ed il futuro possano essere in relazione con lo stare insieme e come il futuro dell’umanità sia in ovvia relazione con l’atto dell’accoppiamento.
Ogni cosa è in relazione con le altre ed un minimo cambiamento determina uno spostamento della globalità del sistema, l’opera vuole essere anche un monito alla violenza dell’uomo sulla natura.