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da "Avvenire" del 9 novembre 2022, un articolo di Sara Melchiori

ESPERIENZA DI «FRONTIERA»
Al Centro universitario di Padova un crocevia di relazioni
Una realtà che da mezzo secolo offre assistenza spirituale e culturale ai ragazzi di ogni credo religioso.
Preghiera, percorsi tematici e filosofici, arte e musica per un dialogo fra Chiesa e mondo accademico
di Sara Melchiori

Centro universitario padovano: per migliaia di studenti è ed è stato un riferimento, tanto che non sono pochi gli adulti che ancora oggi frequentano questa realtà nel cuore del centro cittadino di Padova, in via Zabarella.
Una realtà della Chiesa diocesana che trova sede nel maestoso palazzo Trevisan, le cui origini risalgono al XV secolo.
Dopo vari cambi di proprietà la struttura, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, viene acquisita dalla Curia di Padova che stava avviando nuovi progetti universitari.

Il 12 luglio 1974 la nuova realtà prende il nome di Centro universitario padovano, divenendo una casa di accoglienza universitaria.
Obiettivo: essere un luogo in cui sacerdoti, laici e religiosi potessero offrire assistenza spirituale e intellettuale ai giovani.
A distanza di mezzo secolo il Centro universitario è ancora un centro di pastorale universitaria, crocevia di incontri, relazioni, occasioni culturali e di spiritualità per i numerosissimi studenti universitari (sono oltre 60mila, un quarto dei quali cosiddetti “fuori sede”) che popolano Padova.
Un luogo “di frontiera” dove i giovani si possono sentire a casa indipendentemente dall’appartenenza religiosa, con sale per conferenze e incontri, cinque aule studio per un totale di 180 posti e alloggi per 12 dottorandi, che si aggiungono ai 1500 posti letto assicurati dal circuito dei 22 collegi cattolici presenti nella città del Santo, che hanno ulteriori specifiche proposte di spiritualità e attività culturali e ricreative oltre che iniziative comuni.

«Qui gli studenti vengono per incontrarsi e per studiare – commenta don Giorgio Bezze, direttore del Centro universitario e della Pastorale della cultura e dell’università di Padova – Il “Centro” è un punto di riferimento per chi arriva da un’altra città, perché oltre che essere accogliente è un luogo che dà identità».
La parola d’ordine infatti è: accoglienza.

E sono davvero moltissime le opportunità che il Centro offre, si va dai martedì culturali – che vengono proposti da decenni su percorsi tematici (quest’anno il tema portante è “Chiunque” con una declinazione attenta allo stile della fraternità come chiave di volta per garantire un futuro all’umanità) e ospiti illustri alle “questioni filosofiche” il sabato mattina e ancora le numerose proposte di spiritualità, la Messa del giovedì sera nella cripta del Centro e quella domenicale nella vicina chiesa di Santa Sofia, dove ad animare il canto è proprio un coro di studenti universitari fuori sede. Senza dimenticare le collaborazioni con esperienze artistiche e musicali, alcune nate proprio sotto l’ala del Centro universitario.
Qui uno studente può trovare amici, ascolto, confronto, dialogo, accompagnamento spirituale e partecipare a iniziative, che coinvolgono gli studenti stessi nell’organizzazione.
E ancora attività per gli studenti superiori che si devono orientare nella scelta universitaria e occasioni per le matricole che invece si trovano a vivere una città che non conoscono.
In occasione degli 800 anni dell’Università degli Studi di Padova (1222-2022), la pastorale universitaria, il Centro universitario e il coordinamento dei collegi universitari hanno proposto una serie di iniziative dal titolo “Liberamente” per raccontare un dialogo che prosegue tra Chiesa e università.